Concordanza dei tempi. Coniugate gli infiniti

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1. Gianni e Francesca parlano del loro amico Andrea:
 
Gianni:
È molto tempo che non vedo Andrea. Che fine ha fatto?

Francesca:

CREDERE che STARE bene. SAPERE che LAVORARE a Milano in una casa editrice. Mi DIRE (loro) che ESSERE molto contento.

Gianni:

Mi FARE piacere che ESSERE contento. L'anno scorso tutti DIRE che ESSERE assai depresso e PENSARE che ESSERE depresso perché doveva fare il servizio militare.

Francesca:

Si, è vero. Incontrai per caso sua madre e mi RACCONTARE che lui FARE il servizio militare vicino a Roma e che TROVARSI malissimo. Ogni volta che lo andava a trovare, lui le DIRE che non FARCELA più e che non VEDERE l'ora di tornare a casa. Sua madre mi DIRE anche che in certi momento lei AVERE paura che lui SCAPPARE o FARE qualche sciocchezza.

Gianni:

Meno male che questo brutto periodo è finito. E si trova bene con il lavoro? È soddisfatto?

Francesca:

Questo è il lavoro che ha sempre desiderato di fare. Ricordo che, quando ancora frequentavamo l'università mi DIRE sempre che lavorare in una casa editrice ESSERE la sua più grande aspirazione. Un giorno lo vidi particolarmente abbattuto e PENSARE che AVERE dei problemi con gli esami. Invece mi DIRE che SCRIVERE a tutte le case editrici per chiedere lavoro, ma tutte gli RISPONDERE che in quel momento non POTERE assumerlo. Ci rimase malissimo.

 

 

 
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